VERTENZA GEPIN CONTACT: FINALMENTE C’E’ LA SOLUZIONE
Alle ore 7,00 di stamani si è risolta la vertenza dei 350 lavoratori di Gepin Concat, licenziati quasi un anno fa, dopo 15 anni di lavoro sulla commessa del Contact Center di Poste Italiane – questo è quanto dichiara il Segretario Nazionale Fabio Gozzo.
A pochi giorni dalla scadenza della indennità di mobilità, grazie alla perseveranza delle lavoratrici e dei lavoratori, divenuti ormai famosi come “quelli che non mollano mai”, all’incessante lavoro sindacale, al fattivo contributo offerto dal Viceministro Bellanova ed alla disponibilità messa in campo finalmente da Poste Italiane e da Systen House a fare tutte le assunzioni sia a Roma che a Napoli, è stato siglato un accordo – prosegue Fabio Gozzo – che “garantendo perimetri pregressi ed orari di lavoro, dà una prospettiva concreta di nuova occupazione a tempo indeterminato a 350 persone e permette ad altrettante famiglie di poter guardare avanti dopo lunghi drammatici mesi”. La Uilcom ha cercato fino all’ultimo di trovare un’intesa che nulla togliesse a quella già siglata a settembre 2016, la cui attuazione era sfumata a gennaio a causa del cambio di assegnazione della gara decretata dal Tar del Lazio. Siamo riusciti nel nostro intento, nella consapevolezza, confermata da quanto dichiarato dalle parti coinvolte al tavolo, che essa nulla toglie ai lavoratori di altra azienda (ECARE) già impegnata nella realizzazione del “lotto 2” della commessa Poste.
Come nel 2016, un’altra organizzazione sindacale, la Slc-Cgil, a differenza di Fistel ed Ugl, non ha ritenuto di condividere insieme a noi il percorso. Di certo questa organizzazione, che pure ha fatto suoi in questa sede di trattativa tutti i punti da noi firmati lo scorso anno, avrà avuto le sue buone ragioni. Noi non riusciamo a comprenderli né a condividerli come pure pensiamo non riescano a fare altrettanto i lavoratori di Gepin Contact ormai prossimi alla completa inoccupazione, dopo un anno di disoccupazione.
Conclude Fabio Gozzo: da oggi comincia un nuovo capitolo di questa difficilissima vicenda che confidiamo possa essere significativamente diversa da quanto visto finora.
Roma, 27 giugno 2017