TIM: facciamo il punto
Nella giornata del 23 maggio, la Segreteria Nazionale UILCOM ha riunito le proprie Strutture Regionali per fare il punto sulle dinamiche aziendali di TIM.
Il confronto è avvenuto mettendo in evidenzia i molteplici aspetti che da tempo si vivono nei rapporti con quest’azienda, sia nell’ambito della quotidianità sia nello scenario più generale.
L’analisi è partita confermando il giudizio favorevole su quanto emerso sulle linee guida del Piano Industriale – gli importanti investimenti (12 Mld dei quali 1 dedicato alle aree di fallimento di mercato), così come la conferma di tutto il perimetro occupazionale, danno di fatto una prospettiva nel medio periodo di “tranquillità” soprattutto in un contesto di mercato molto altalenante che, nel settore, sta vedendo diverse vertenze ancora aperte con impatti seri sui vari livelli di occupazione o, in altri casi, con intenzione di modificare i propri perimetri con forti ripercussioni sulle Persone impattate.
Il posizionamento che TIM vuole darsi in ambito nazionale, anche alla luce dell’imminente ingresso del nuovo operatore ILIAD, così come le azioni di VIVENDI rispetto al suo interesse in Italia, non soltanto nell’ambito delle TLC (vedi MEDIASET), sono tutti elementi che pongono da parte nostra una certa attenzione sullo scenario più complessivo anche rispetto alla volontà di trasformare TIM in un operatore “evoluto” superando, di fatto, il modello voce/ dati passando ad un modello di servizi ad alto valore aggiunto /contenuti.
Per fare questo cambio riteniamo sempre più necessario recuperare velocemente un modello relazionale che ci permetta di affrontare, nel rispetto dei reciproci ruoli, un confronto costante e continuativo nell’interesse del futuro di questa azienda e, per quello che ci riguarda, dell’intera forza lavoro che sarà fondamentale nelle sfide future.
Proprio sul “modello relazionale”, l’azienda tende sempre più alla centralizzazione non attivando ormai da tempo a confronti significativi in ambito territoriale e quindi muovendosi, a livello centrale, con estrema velocità senza però coinvolgere adeguatamente nei suoi processi i territori.
Questa situazione è foriera di “attriti” tra le parti che possono e devono essere superati con una nuova politica di confronto che deve vedere i territori protagonisti delle dinamiche a loro più vicine.
Prendendo spunto dagli orari di lavoro e le relative turnistiche, in questi giorni l’azienda si appresta ad effettuare degli esami congiunti, a livello territoriale, in ambito OPEN ACCESS. In una azienda a rete così estesa e variegata, presente capillarmente in realtà territoriali morfologicamente diverse, sono un tema centrale nel quale occorre assolutamente tenere conto delle specificità presenti nei singoli luoghi e nei quali va ricercata, con le strutture sindacali regionali e le RSU in esse presenti, una condivisione di tali dinamiche con adeguati confronti/accordi e NON con semplicistici atti notarili.
Esistono inoltre tematiche trasversali come il “JOB CENTER” strumento importante ma unilaterale che, lo abbiamo già detto in precedenti nostri comunicati, va verso la direzione da noi fortemente voluta: riqualificare/ricollocare i 2.600 esuberi evitati con l’accordo sindacale di ottobre 2015, ma che deve vedere un confronto preventivo più assiduo con le parti sociali. In relazione a questo argomento in passato, azienda e sindacato, hanno “condiviso” dei percorsi organizzativi di tenuta occupazionale come il DAC o il CROSS ACTIVITIES, che hanno di fatto messo nelle condizioni di affrontare e superare problemi.
Per quanto riguarda il regolamento unilateralmente applicato dall’azienda, vogliamo ribadire con chiarezza che, da gennaio ad oggi, una parte delle Organizzazioni Sindacali tra le quali anche una Confederale, NON hanno accettato alcun tavolo di confronto! C’è chi ha preferito rifiutare il confronto per camuffare i propri problemi attuando una politica di scontro che non ha prodotto, di fatto, alcun risultato oltre a consentire, all’azienda stessa, di utilizzare questo vuoto “relazionale” per continuare ad andare avanti in maniera diremmo quasi solitaria!
La politica conflittuale all’interno di una Organizzazione Confederale NON può superare gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori!
In tutto questo la UILCOM con gradi sforzi, insieme ad altre Organizzazioni che condividono il percorso del confronto VERO, ha ottenuto dei correttivi al regolamento rendendolo meno invasivo e recuperando alcune situazioni, azione che continua a realizzare quotidianamente e con determinazione.
Molte altre “correzioni” si possono effettuare sulla parte del Mancato Rientro relativa al “consolidamento” dei TOF prendendo in riferimento esclusivamente il Personale “con anzianità nella posizione di almeno 3 anni” ma per noi è penalizzante perché i tecnici che hanno, in questo Settore, un’anzianità inferiore, magari gli stessi che sono stati coinvolti nei processi di riconversione negli ultimi anni, sono esclusi e quindi si rischia di danneggiare una parte importante delle professionalità che operano nel mondo di Open Access.
Per la gestione delle FERIE abbiamo fatto rilevare all’azienda che la programmazione è troppo stringente e va ben oltre i dettami contrattuali, che non fanno altro che creare inutili “fastidi” irrigidendo di fatto le già flebili relazioni sui singoli territori – rischiando di vanificare gli sforzi per riprendere un corretto rapporto relazionale.
La UILCOM invita quindi l’azienda a portare, già dall’incontro programmato di domani 31 Maggio con il Coordinamento Nazionale della RSU, i temi che NOI abbiamo più volte in questi mesi indicato, partendo dalla definizione di un nuovo Premio di Risultato per le Lavoratrici e Lavoratori di tutto Gruppo, così come pensiamo che sia arrivato il momento di riprendere il confronto sugli orari ASO ASA, superamento banca ore solidale per i Tecnici On Field – come prossimi temi da affrontare.
Siamo convinti che argomenti su cui discutere, in un’azienda come TIM siano tanti, soprattutto visto la sfida che questo management ha deciso di affrontare per rilanciare quest’azienda ed uscire da un gioco in difesa ad un ruolo da protagonista nella sfera del settore – per fare questo, così come abbiamo in più riprese scritto, occorre fare quel grande salto culturale che passa anche da un forte coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
La UILCOM se troverà dei riscontri positivi rispetto al contesto attuale, risposte che producano, per le migliaia di lavoratrici/lavoratori di Tim e dei suoi specifici settori, degli oggettivi ed importanti benefici economici e di miglioramento, è pronta, da subito, al confronto ed a sottoscrivere eventuali accordi che vadano nella direzione di quanto più volte dichiarato.
Roma, 30.05.2017