RadioTV: Comunicato Stampa
Se analizziamo il sostegno all’industria della produzione di contenuti da parte dei governi degli ultimi anni, emerge chiaramente che gli investimenti si sono limitati alla creazione di start up informatiche o nella implementazione della banda larga e seppur entrambe queste
aree sono importanti per lo sviluppo e la distribuzione di contenuti, nulla o quasi, è stato destinato invece alle aziende che questi contenuti li creano e li sviluppano. Da tempo, siamo congiuntamente impegnati a convincere le istituzioni che troppo poco viene destinato a sostegno della cultura e della informazione, e anzi negli ultimi anni sono state ridimensionate le risorse dedicate all’editoria o a sostegno delle emittenti locali.
L’avvento dei grandi player internazionali, i cosiddetti over the top, hanno ulteriormente fatto emergere la fragilità del nostro sistema produttivo nella filiera della creazione di contenuti. A tal proposito, va ricordato che il comparto radio televisivo, al pari di quello dell’editoria tradizionale, è quello che oggi mostra le maggiori criticità.
I recenti avvenimenti legati all’emergenza provocata dal coronavirus, rischiano di far precipitare in modo irreversibile la già difficile situazione dei comparti sopra citati. Le restrizioni alla mobilità su territorio nazionale, il divieto in tutto il paese a registrare programmi con il pubblico in studio, la cancellazione di eventi sportivi fatti di queste ultime ore, possono rappresentare un blocco dell’attività produttiva per il personale tecnico di studio o delle troupe televisive, lavoratori questi ultimi che in molti casi sono dipendenti di piccole e medie società, fornitrici di servizi che utilizzano le risorse il più delle volte con contratti di lavoro a tempo determinato o in somministrazione.
E’ necessaria quindi un’azione immediata al fine di sostenere i lavoratori tutti e le aziende, in queste complicate settimane. Il primo intervento che si rende necessario, è l’estensione dell’applicazione degli ammortizzatori sociali ai settori che oggi ne sono sprovvisti, come appunto il comparto radio – televisivo.
Infatti, la gestione del particolare momento, è sempre più difficoltosa, e qualora la fase emergenziale dovesse perdurare, gli attuali strumenti messi in campo per fronteggiare la situazione, come ad esempio lo smart – working o la fruizione di permessi retribuiti, non sarebbero sufficienti.
Più a lungo termine dovremmo fare in modo che da questi tragici momenti, si possano cogliere future opportunità, rivedendo innanzitutto le voci di spesa statale, destinando più risorse oltre che alla ricerca ed allo sviluppo, anche alla cultura e all’informazione, non escludendo quella regionale e locale.
Inoltre, si auspica un’accelerazione degli interventi legislativi transnazionali, a tutela della proprietà intellettuale e del diritto di autore, oltre alla revisione delle attuali normative fiscali che così come sono oggi, finiscono per dare squilibrio alla concorrenza tra le nostre imprese e gli OTT.