Comunicato Stampa: Per Tim necessario un cambio di passo
Al ritorno dal periodo feriale dobbiamo purtroppo riscontrare che il titolo TIM prosegue la sua caduta e in
questi giorni è arrivato a toccare i minimi degli ultimi 5 anni, 0,52 euro.
“Questa situazione ci preoccupa fortemente” dichiara SALVO UGLIAROLO Segretario Generale della
UILCOM UIL che aggiunge “solo pochi mesi fa, il 4 maggio scorso, abbiamo assistito al cambio di
maggioranza dell’assetto societario di TIM con il fondo Elliott ed il suo raggruppamento che ha prevalso
sull’azionista di riferimento Vivendì ed ha nominato un nuovo CDA. L’intervento del Fondo Elliott è
avvenuto in quanto, il fondo, evidenziava che il titolo Telecom Italia era sottovalutato, all’epoca quotato a
circa 0,75 euro/azione”
Una situazione nella quale il Governo, fortemente sollecitato anche dalle Parti Sociali confederali, tramite
la CDP – Cassa Depositi e Prestiti è entrato nell’azionariato di TIM con una quota di circa il 5% ritenendo
TIM ed in particolare la sua RETE un asset strategico per il Paese.
Senza tralasciare un altro significativo accadimento, l’11 giugno è stato sottoscritto un importante accordo
sindacale “difensivo” per scongiurare la cassa integrazione e salvaguardare i livelli occupazionali, azione
che tra le sue ricadute ha di fatto ridotto i salari, a circa 30.000 lavoratori dei 45.000 di TIM, del 10 % per 12
mesi.
UGLIAROLO prosegue “E’ inaccettabile quindi che dopo molteplici cambi di AD avvenuti in tempi
ravvicinati, significative variazioni societarie, ulteriori sacrifici dei lavoratori permanga una situazione che di
fatto si ripercuota in questo modo sul Gruppo TIM, tra l’altro sotto un pesante attacco commerciale da
parte del nuovo operatore Iliad, su cui recentemente abbiamo sollevato dubbi sul modo di procedere nel
nostro Paese, invitando anche in questo caso, il Governo a verificare.
“E’ giunta l’ora, aggiunge UGLIAROLO, che i vertici dell’azienda dopo molteplici dichiarazioni sviluppino
fattivamente quel piano industriale “DIGITIM”, approvato dal vecchio CDA e riconfermato dal nuovo CDA,
intervengano celermente per interrompere questa condizione certamente non adeguata al primo
operatore delle TLC del PAESE realizzando quel cambio di passo, da UILCOM UIL più volte auspicato,
necessario per consolidare il Gruppo TIM, la sua occupazione e per dare seguito al suo sviluppo.
Al Ministro DI MAIO che ha delega sulle Telecomunicazioni, invece rinnoviamo la richiesta di un incontro
urgente con le parti sociali confederali per capire come intenda procedere in merito alla RETE trasmissiva di
TIM, con la quale circa 50 milioni di Italiani comunicano.
Il tutto tenendo ben presente, in merito a quello che accade nel Gruppo TIM ed in ambito governativo, che
le/i circa 50.000 lavoratrici/lavoratori occupati nel Gruppo TIM e gli oltre 50.000 nell’indotto non sono
spettatori passivi ma parte direttamente interessata che con le loro competenze professionali partecipano
attivamente al funzionamento del sistema TLC del PAESE.
Non vorremmo viceversa assistere conclude la UILCOM-UIL all’ennesimo scontro tra i due principali
azionisti con ulteriori fibrillazioni a discapito di questo importante Gruppo.