WINDTRE: Comunicato
Il 22 maggio 2017 si è svolto l’incontro nazionale di presentazione del piano industriale Wind-Tre. L’azienda ha dichiarato la volontà di voler alienare 916 lavoratrici e lavoratori tramite cessione di ramo d’azienda dell’attività 133 front-line di primo livello.
In questi giorni si sono svolte le assemblee molto partecipate in tutte le sedi Wind-Tre di Roma, grande è stata la compostezza nelle sedi dell’attività 133, compostezza carica di dignità e di consapevolezza che il lavoro svolto da quindici anni per H3g, oggi Wind-Tre, è stato sempre rivolto alla massima correttezza, professionalità, efficienza e dedizione.
Il Segretario Generale nazionale Uilcom Salvo Ugliarolo presente all’incontro del 22 maggio u.s., ha dichiarato all’azienda la nostra totale contrarietà al progetto di cessione di ramo, ricordando anche gli impegni presi dai vertici aziendali a garanzia del perimetro occupazionale, oggi traditi. Non vogliamo lasciare nulla di intentato e, sulla scorta di quanto condiviso in assemblea con i lavoratori, chiediamo a Wind-Tre un progetto alternativo alla cessione di ramo. Ci è chiara la volontà industriale e non economica che determina la cessione, quindi un progetto alternativo non potrà poggiare solo sul contenimento dei costi e sul riconoscimento di flessibilità.
Ma è proprio per la natura dei lavoratori coinvolti dalla cessione – età media sotto i quarant’anni, alti livelli di istruzione e specializzazione – che indicano all’azienda la possibilità di iniziare un percorso continuo di riconversione professionale e di riqualificazione, utilizzando tutti gli strumenti che la normativa dispone e che il CCNL ci delega.
Le dinamiche di questo settore comportano una continua evoluzione e modificazione di attività e servizi, non è pensabile rispondere all’evoluzione delle tecnologie, con il taglio progressivo di attività.
In questo caso poi all’interno di settori dove la forza lavoro ceduta è fungibile sulle attività che invece l’azienda mantiene all’interno del perimetro Wind-Tre.
Il perfezionamento della fusione delle due società richiede ancora la soluzione delle lacune e delle ridondanze create dall’accorpamento dei settori.
La trasformazione digitale in atto, richiede sempre di più analisi e competenze ad oggi ancora non presenti in azienda e di difficile reperimento sul mercato italiano.
Per quanto esposto, ribadiamo la nostra totale contrarietà alla cessione di ramo.
Contrari per il futuro occupazionale pregiudicato dei lavoratori ceduti.
Contrari perché le cessioni di ramo hanno dimostrato di essere scorciatoie pericolose, determinando negli anni a seguire vertenzialità e compromessa gestione aziendale.
La Uilcom è pronta a sottoscrivere con Wind-Tre accordi per un modello d’impresa socialmente responsabile, capace di rispondere alle esigenze di mercato valorizzando le professionalità e non alienandole.
Roma, 26 maggio 2017