Mediaset: Comunicato UILCOM
Quello di Mediaset, se confermato, rischia di diventare l’ennesimo caso di impoverimento industriale, ultimo in ordine di tempo, a colpire Roma ed il suo territorio.
Nella scorsa settimana, tra articoli di giornale e riunioni organizzate d’urgenza, il tema dello spostamento del Tg5 dal Palatino a Cologno Monzese ha acceso nuovamente la discussione.
Alcune organizzazioni hanno già messo in campo giornate di sciopero, chiamando alla mobilitazione i lavoratori di Roma in contemporanea con i giornalisti che si asterranno dal lavoro il 26 maggio.
È giusto quindi spiegare le motivazioni che al momento spingono ad un atteggiamento meno impulsivo la Segreteria Regionale UilCom.
Ci sono due aspetti da tenere in considerazione.
La convergenza con i giornalisti è la prima pregiudiziale.
Senza volerne sminuire le ragioni, troppe volte è stata testata la sostanziale differenza in termini di coerenza che ha caratterizzato i percorsi unitari con i Giornalisti. Esperienze significative in tal senso possono essere quelle di Rai del 2013 o, recente e ancora più scottante, quella tuttora in corso con Sky, dove il percorso di lotta unitario con i giornalisti ha incontrato il bivio delle offerte vantaggiose che questi ultimi hanno ricevuto dall’azienda. Offerte che hanno determinando la sottoscrizione di un accordo (Sky, FNSI, Stampa Romana, Cdr) con buona pace del resto delle lavoratrici e dei lavoratori Sky ancora in lotta ed oggi in procedura di licenziamento collettivo.
Risultato: gli unici esuberi confermati sono quelli relativi al nostro contratto e non si registra solidarietà pratica dei colleghi giornalisti Sky.
Per questo motivo riteniamo preferibile e utile scegliere una data che si identifichi come “nostra” senza trovare accordi inutili e potenzialmente dannosi.
Le istanze che dovremo portare, una volta che l’azienda uscirà allo scoperto comunicando la propria posizione in merito alle indiscrezioni, dovranno necessariamente essere delineate sui nostri profili e sulle nostre ragioni.
Un secondo motivo è quello della tempistica.
Probabilmente proprio per ricercare una visibilità maggiore si pensava utile agganciarsi in corsa all’astensione del 26 già proclamata dai giornalisti, ma proprio questa necessità ha di fatto spaccato il fronte sindacale prima ancora di cominciare la stagione di confronti; e non è un segnale di forza agli occhi dei Lavoratori e azienda.
In una riunione tra le tre Organizzazioni Confederali tenutasi il 23 Maggio u.s. alle ore 18.30 presso la sede Slc CGIL regionale , la Uilcom aveva proposto di trasformare la mobilitazione del 26 in una assemblea unitaria e programmare una nostra giornata di sciopero da individuare nelle giornate del 29/30 Maggio p.v. , che avrebbe visto tutti uniti in un blocco monolitico. Purtroppo non è stato possibile trovare un accordo.
C’è inoltre un ultimo aspetto da considerare che rende, se necessario, più logica la proposta della Uilcom di lasciare ai giornalisti la giornata di sciopero il 26 maggio p.v. e indicare una giornata diversa per il personale non giornalistico, quindi aumentare l’impatto delle giornate di astensione portandole da una a due creando sicuramente difficoltà maggiori all’azienda.
Inoltre, da indiscrezioni, risulterebbe che la segreteria Nazionale Cgil Slc avrebbe richiesto alle altre organizzazione di riprendere la trattativa unitariamente per il rinnovo del contratto integrativo Mediaset… e quindi dov’è l’utilità dello sciopero?
Ed ancora, la Slc romana è in linea con la Segreteria Nazionale?
A voi le conclusioni!
La posizione della Segreteria Regionale UilCom è chiara: nessun tipo di appiattimento sulle ragioni di altre categorie e centralità delle specifiche necessità che riguardano il contratto da noi rappresentato.
Roma, 25 maggio 2017