Comunicato Almaviva
A nome e per conto degli oltre 700 firmatari favorevoli ad un accordo che scongiurasse i licenziamenti.
La scrivente Segreteria Territoriale UILCOM/UIL di Roma e Lazio, con il presente comunicato intende informare tutti gli ex dipendenti Almaviva, di quanto discusso nella giornata di lunedì 16 gennaio presso la Regione Lazio.
Il Presidente della Regione Lazio è intervenuto per confermare il proprio impegno nel perseguire l’ obiettivo di far ritirare immediatamente i licenziamenti ad Almaviva Contact Spa e successivamente di chiedere un nuovo incontro con la stessa dopo essersi confrontato con i rappresentanti del Governo nelle persone del Ministro Calenda e del Ministro Poletti. E’ infatti chiaro a tutti che il drammatico epilogo di questa vertenza non possa ricadere soltanto sul territorio interessato.
In secondo luogo la Regione dichiara di voler rimanere vicino ai Lavoratori con iniziative di politiche attive finalizzate alla riallocazione al lavoro, al sostegno al reddito, alla formazione, unitamente alla richiesta al Governo di unire tali misure sia Regionali che Nazionali.
Politiche che accanto alla NASPI, mettono in campo incentivi alla rioccupazione quali:
- Accompagnamento al lavoro;
- Qualificazione e riqualificazione;
- Bonus assunzionale che si può rafforzare su un bacino ad hoc;
Ad amplificare il problema, già grave in quanto si inserisce nella più vasta crisi del settore dei call center, si aggiunge una non trascurabile difficoltà nella riallocazione occupazionale per i 1666 Lavoratori che sono il 51% tra i 40 e 50 anni ed il 78% tra i 40 e i 60 anni.
A questi impegni, per i quali come UIL e per conto del nostro Segretario Generale Camerale, abbiamo manifestato soddisfazione, ci è corso l’obbligo di sottolineare le nostre considerazioni in merito alle proposte avanzate. Sulla prima, pur se ne abbiamo compreso il suo valore politico, abbiamo nutrito poche speranze in quanto per recuperare quel tavolo il Governo, secondo noi, dovrebbe mettere in campo da subito interventi su temi quali: dumping europeo del costo del lavoro, massimo ribasso sulle commesse in uso nel settore, estensione della defiscalizzazione sulle nuove assunzioni ora solo per il Sud e infine riportare il Settore dei Call Center nell’alveo delle categorie aderenti previdenzialmente all’industria, anziché ai servizi, per accedere agli ammortizzatori sociali.
Riteniamo purtroppo tutto ciò manifestamente irrealizzabile in quanto qualora ci fossero stati questi interventi in tempi utili, probabilmente non ci sarebbero stati gli avvenuti licenziamenti.
Abbiamo pertanto profuso maggiore impegno nella richiesta di insediare da subito un tavolo tecnico con l’Assessorato al Lavoro per declinare l’idea condivisa di utilizzare tutte le risorse economiche da poter mettere in campo indicando, come UIL, anche le risorse del FEG ( Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione) che può, tra i suoi compiti, finanziare l’assistenza per la ricerca di un lavoro e il ricollocamento e la promozione dell’imprenditorialità, come peraltro prevista sia dalla Naspi che dai Fondi messi a disposizione dall’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) organismo che tra l’altro detiene l’Albo Nazionale dei soggetti accreditati ai servizi per il lavoro e che ha già deliberato l’assegno di ricollocazione ai percettori di Naspi. Aggiunto a questo abbiamo sottolineato la necessità di una iniziativa di sollecitazione e di coinvolgimento sui grandi gruppi del Settore come anche indicato, e da noi condiviso, dalla CISL Camerale e di categoria FISTEL. Questi Gruppi, (vedi ZTE, AMAZON e Pubblica Amm.ne, bandi gara INPS, INPDAP, EQUITALIA) hanno al loro interno progetti di sviluppo industriale ed occupazionale e per questo siamo pronti ad accompagnare questi obiettivi con gli strumenti che ognuno di noi ha a disposizione sia in materia fiscale, sia contrattuale che sociale.
Noi siamo pronti a fare come sempre la nostra parte a difesa del valore più alto che tuteliamo “ IL LAVORO” in tutte le sue espressioni e nei suoi diritti fondamentali e contro chi utilizza impropriamente i problemi dei Lavoratoti per fini politici e di consenso.
Roma, 19 gennaio 2017